Si è chiusa ieri, poco dopo mezzogiorno, l’occupazione del liceo Virgilio: gli studenti, quindi, hanno mantenuto gli impegni presi con la polizia, giovedì. Del resto, l’alternativa posta sul tavolo delle trattative era una sola: lo sgombero forzato, entro la giornata di lunedì.

Anche per questo, il collettivo che ha guidato la protesta della minoranza del corpo studentesco un centinaio di studenti su un totale di mille ha preferito uscire spontaneamente dallo storico edificio di via Giulia. Inizia, a questo punto, il percorso che porterà a stabilire i danni arrecati durante questi sei giorni di stop forzato alle lezioni. La preside non ha effettuato il sopralluogo ieri e dovrebbe recarsi oggi dentro l’istituto. Secondo le prime informazioni trapelate, sembra che sia stato danneggiato l’impianto di videosorveglianza sempre preso di mira durante questo genere di blitz. All’ingresso del portone, infatti, sulla destra, due telecamere risultano staccate; stessa sorte ad altre all’interno. La rete telefonica non risultava funzionante. Bisognerà anche verificare se un ascensore sia stato manomesso, visto che si è guastato proprio durante i giorni della protesta. Da verificare anche le condizioni delle aule trasformate in dormitorio e dei corridoi dove, in due occasioni, sono state tenute delle feste: nulla di eclatante, come nell’ottobre del 2017, ma hanno partecipato diverse decine di persone provenienti anche da altre realtà scolastiche.

LEZIONI DA RECUPERARE
La stima realistica dei danni, però, potrà essere effettuata soltanto lunedì, quando il personale della Città Metropolitana, inviato dalla consigliera Maria Teresa Zotta, con delega all’edilizia scolastica (e presidente della commissione Scuola in Comune), controllerà aula per aula. Non è ancora certo, inoltre, quando gli studenti potranno tornare a lezione. Perché ciò accada, infatti, è necessario che aule e spazi comuni siano ripuliti: in alcuni casi può servire una disinfestazione. Alcune pareti sono state ritinteggiate dai ragazzi del Collettivo che, rispetto agli scorsi anni, hanno prestato più attenzione agli arredi scolastici. Ma durante l’occupazione sono entrati nella scuola diversi esterni, alcuni provenienti da altri licei (dal Manara al Morgagni), o anche ex del Virgilio, oggi universitari. Gli stessi che, la scorsa notte, sono saliti sul tetto del liceo, uno dei punti più ambiti durante le occupazioni (tradizionalmente off limits per gli studenti, visto il rischio di caduta).

Ma intanto, nell’attesa che la Città Metropolitana e la presidenza, effettuino una ricognizione delle condizioni reali dell’istituto, Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, parla anche dei danni non materiali che questo stop di almeno sei giorni ai corsi ha significato: «Il personale ausiliario e gli insegnanti non hanno lavorato e, in questo senso, sono stati danneggiati, così come è stata danneggiata la comunità: gli stipendi, ovviamente, vanno pagati ma questo a fronte di una prestazione d’opera che non ci è potuta essere».

Per non parlare, osserva Rusconi, dei danni sulla preparazione alla studenti, oltre che alla professionalità degli insegnanti «I docenti hanno un programma che, adesso, dovranno recuperare, soprattutto per gli studenti che hanno l’esame di maturità e che potranno trovarsi in difficoltà. Ma tutti questi elementi sfuggono a chi, anche quest’anno, ha deciso, pur rappresentando una esigua minoranza degli studenti, di bloccare i corsi tradizionali».

https://www.ilmessaggero.it/roma/news/virgilio_occupazione_sgombero_danni_oggi_ultime_notizie-4913043.html