L’agenzia di rating Fitch conferma il giudizio sull’Italia, mantenendo il rating BBB. L’outlook per il Paese è ach’esso confermato, come negativo. È dunque stato evitato il downgrade per i conti dell’Italia.
La nota di Fitch è comunque abbastanza critica verso il nostro Paese. Secondo l’agenzia di Washington, le nostre amministrazioni pubbliche conservano un alto indebitamento come alto è il debito estero mentre il settore bancario si conferma debole (malgrado abbia smaltito quote consistenti di crediti non più esigibili).
Ora, la politica fiscale del Paese non tenta di risolvere queste criticità con un progetto organico. Prime misure di questo esecutivo – come il “Decreto Dignità” – sono considerate addirittura controproducenti per la crescita economica.
L’Italia però mantiene dei punti di forza: l’economia diversificata, il reddito procapire medio, al punto che l’indebitamento delle famiglie si conferma tra i più contenuti al mondo. Anche il sistema pensionistico pubblico sostenibile. Il debito, che pure è altissimo, conserva una scadenza media “relativamente favorevole” (6-7 anni) ed è mitigato, come criticità, dall’appartenzenza del Paese all’Unione monetaria.
Certo, a proposito di Europa, Fitch si augura anche che la maggioranza parlamentare tenga sotto controllo le “antipatie” già mostrate verso l’euro e Bruxelles.
In questo quadro tutto luci e ombre, Fitch prevede una crescita del Pil dello 0,3% nel 2019, in calo dallo 0,8% del 2018, con una crescita degli investimenti che è sridotta dello 0,4% rispetto al 3,8% dell’anno scorso. Lo stesso debito pubblico decollerà fino al 132,3% dellla ricchezza nazionale nel 2020 e al 131,7% nel 2018. Circostanze che ridurranno i “margini di manovra per una politica fiscale anti-ciclica”.
Eppure l’agenzia pronostica “solo una lieve diminuzione della crescita dei consumi privati quest’anno, poiché un certo indebolimento della fiducia dei consumatori e una moderazione della crescita dell’occupazione sono in parte compensati dall’introduzione del reddito di cittadinanza”.
Fitch si augura che la politica non rompa un equilibrio certo precario: “Le tensioni nella coalizione di governo e la possibilità di elezioni anticipate aggiungono incertezza sulle politiche economiche e di bilancio. Le differenze ideologiche tra il Movimento Cinque Stelle e la Lega probabilmente aumenteranno queste tensioni”.
ITALIA E RATING, TANTE BOCCIATURE E POCHE PROMOZIONI
La Presidenza del Consiglio prova a rasserenare il quadro politico delineando uno scenario di tenuta anche economia: “Le valutazioni di Fitch confermano la solidità economica del nostro Paese che, come era prevedibile, risente del rallentamento economico transitorio che sta investendo tutto il continente europeo”.
“Andiamo avanti con la strada tracciata nella manovra per assicurare sviluppo ed equità sociale all’Italia, prestando attenzione ai rischi provenienti dal contesto internazionale. I fondamentali economici del Paese, cioè i conti con l’estero, la solidità finanziaria delle famiglie, la loro capacità di risparmio, la tenuta dell’occupazione, la riconquistata forza del sistema bancario, sono solidi”.
“Su questa base, nella seconda parte dell’anno le nostre misure di politica economica e il miglioramento del quadro macroeconomico internazionale daranno impulso alla ripresa che alimenterà la crescita ben oltre il 2019”.
“Siamo certi dell’impatto positivo sulla crescita e sulla produttività che avranno il corposo piano di investimenti pubblici, le riforme strutturali adottate a sostegno degli investimenti privati, le misure fiscali in favore delle imprese e il potenziamento del sistema di reinserimento al lavoro associato al reddito di cittadinanza”.